Brezza d’estate TIMORASSO RISERVA 2019

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    Brezza d’estate TIMORASSO RISERVA 2019

    COLLI TORTONESI - DOC

    “Quando il cardo fiorisce e da un albero la cicala canora diffonde l’armonio-
    so frinire battendo le ali, è giunto il tempo dell’estate... All’ombra e con il cuore

    sazio, beviamo allora il vino generoso godendo del dolce alitare di Zefiro sul
    viso.”
                                                                                 (Esiodo)

    Brezza d’Estate è un vino bianco da uve Timorasso che nasce da una piccola vigna molto speciale piantata nei primi anni del nuovo millennio e battezzata con il nome di mia mamma Brigitte.

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    Scheda tecnica

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    Italia
    Piemonte
    Filosofia
    Biologico

    Descrizione

    Timorasso 100%

    Pozzol Groppo (AL). Vigna: Brigitte

    Altitudine: 360-370 mt Esposizione: sud, sudest - Allevamento: Guyot - Conduzione: Biologico Olistico

    Vendemmia: Manuale in cassetta con selezione dei grappoli.

    Vinificazione: Macerazione sulle bucce per 2 giorni, fermentazione spontanea con lieviti indigeni.

    Maturazione: 36 mesi sulle fecce nobili in vasca di acciaio.

    Affinamento: 24 mesi in bottiglia.

    Vista: Giallo oro, brillante.
    Naso: Piacevoli note fruttate, leggero floreale di biancospino, balsamico, sentore di gesso, grafite, polvere, pietra focaia e delicata pasticceria.
    Abbinamenti: 

    • Tartare di tonno con agrumi e finocchietto: la freschezza del tonno crudo si sposa bene con le note agrumate e floreali del vino, mentre il finocchietto esalta la componente balsamica.
    • Capesante scottate con crema di sedano rapa e polvere di liquirizia: le capesante hanno una dolcezza delicata che richiama la pasticceria, mentre la liquirizia amplifica la parte minerale del vino.
    • Risotto ai porcini con timo e scorza di limone: i porcini accentuano le note terrose e minerali del vino, mentre la scorza di limone aggiunge freschezza. Il timo, leggermente balsamico, si combina bene con il naso del Timorasso.
    • Ravioli di ricotta e fiori di zucca con burro e salvia: la delicatezza del ripieno di ricotta e il tocco floreale dei fiori di zucca richiamano le note di biancospino del vino, mentre la salvia ne amplifica le sfumature aromatiche.
    • Branzino al sale con salsa al burro e limone: il pesce cucinato al sale si sposa bene con le note minerali e la pietra focaia del vino, mentre la salsa al burro e limone ne esalta la componente fruttata e balsamica.
    • Pollo arrosto con erbe aromatiche e riduzione di vino bianco: un piatto saporito, ma non troppo invasivo. Le erbe aromatiche richiamano le note balsamiche del vino, e la succosità del pollo si bilancia con la sua struttura.
    • Formaggi a pasta dura stagionati (come Parmigiano Reggiano o Pecorino di Pienza): il Timorasso Riserva, con la sua struttura, può sostenere la sapidità di un formaggio stagionato, mentre la componente minerale si abbina alla complessità del formaggio.
    • Crostata di mele con crema pasticcera leggera: il tocco di pasticceria del vino si abbina splendidamente a una crostata non troppo dolce, che richiami le note di frutta e pasticceria delicate.
    VEGANI:

    • Carpaccio di zucchine marinate con limone, menta e mandorle: le zucchine, con la loro dolcezza leggera e acidità agrumata, si sposano con le note fruttate e floreali del vino. Le mandorle aggiungono un tocco di croccantezza che esalta la struttura minerale.
    • Hummus di piselli con crostini integrali: un hummus leggero, con un gusto fresco e dolce, che si abbina alle note verdi e balsamiche del Timorasso. Il crostino croccante richiama la pietra focaia e la mineralità del vino.
    • Risotto al limone e rosmarino: il risotto cremoso con note agrumate e l’aromaticità del rosmarino accentua le sfumature minerali e balsamiche del vino. Il limone, in particolare, esalta la freschezza del Timorasso.
    • Linguine con crema di anacardi, asparagi e scorza di limone: la cremosità degli anacardi richiama la componente pasticcera del vino, mentre gli asparagi e la scorza di limone aggiungono freschezza e leggera amaricante, che si legano alla mineralità del Timorasso.
    • Tofu grigliato con salsa di capperi e prezzemolo: il tofu grigliato, con la sua leggera affumicatura, esalta le note di pietra focaia e minerale del vino, mentre la salsa di capperi e prezzemolo aggiunge una freschezza sapida e aromatica che contrasta piacevolmente con il vino.
    • Melanzane al forno con tahina e salsa di yogurt di soia al limone: le melanzane arrosto hanno una consistenza morbida che si abbina bene alla struttura del vino. La tahina aggiunge un tocco di ricchezza e profondità, mentre lo yogurt al limone esalta la freschezza e la complessità aromatica del Timorasso.
    • Cavolfiore arrostito con crema di anacardi e scorza di limone: il cavolfiore arrostito crea una nota leggermente terrosa e tostata che si abbina alla parte minerale e balsamica del vino, mentre la crema di anacardi e la scorza di limone bilanciano il piatto con una leggera cremosità e freschezza.
    • Patate dolci al forno con rosmarino e sale affumicato: la dolcezza delle patate contrasta e bilancia bene la freschezza del vino, mentre il rosmarino e il sale affumicato richiamano le note minerali e aromatiche.
    • Torta vegana alle mandorle e limone: le mandorle e il limone richiamano rispettivamente la pasticceria e le note agrumate del vino. Un dessert leggero che non sovrasta il vino, ma lo completa armoniosamente.
    • Crostata di frutti di bosco con crema di latte di mandorla: la frutta fresca richiama le note fruttate del vino, mentre la crema di latte di mandorla, leggermente dolce, esalta la componente pasticcera del Timorasso.

    L' azienda si distingue per un approccio olistico alla produzione dei propri vini, che si fonda su una visione integrata e rispettosa della natura. 

    Ecco come seguo i principali concetti olistici che guidano la mia attività con I Carpini:

    1. Rispetto per la biodiversità: Mi impegno a promuovere un equilibrio naturale nel vigneto, preservando flora e fauna locali per garantire la sostenibilità dell’ecosistema.

    2. Viticoltura biologica: Utilizzo solo metodi di coltivazione biologici, evitando pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici, per proteggere la salute del suolo e delle piante.

    3. Approccio ciclico: Seguo i ritmi naturali delle stagioni e i cicli lunari per le attività di potatura, raccolta e vinificazione, rispettando la natura.

    4. Valorizzazione del territorio: Riconosco il "terroir" come elemento essenziale, rispettando le caratteristiche uniche del terreno e del microclima locale per esprimere al meglio i vini.

    5. Gestione olistica del vigneto: Ogni mio intervento è volto a migliorare l’armonia complessiva della vigna, prestando attenzione alla crescita delle piante e al bilanciamento naturale del vigneto.

    6. Interventi minimi in cantina: In cantina riduco al minimo gli interventi, per permettere al vino di esprimere appieno le caratteristiche naturali dell’uva e del territorio.

    7. Energia sostenibile: Utilizzo energie rinnovabili e tecniche a basso impatto energetico per limitare la mia impronta ecologica.

    8. Fermentazioni spontanee: Preferisco usare lieviti indigeni, senza aggiungere lieviti selezionati, per rispettare l’identità autentica del vino e la sua naturale evoluzione.

    9. Uso consapevole dell’acqua: Gestisco con attenzione le risorse idriche, implementando tecniche che riducano lo spreco e conservino questa risorsa vitale.

    10. Equilibrio tra uomo e natura: Lavoro costantemente per mantenere un equilibrio armonioso tra me, le piante e l’ambiente, riconoscendo l’interdipendenza di tutti gli elementi.

    Questo approccio olistico, che abbraccia tanto la coltivazione quanto la trasformazione e gestione, è al centro della mia filosofia con I Carpini, con l’obiettivo di produrre vini che siano espressione autentica della terra e del rispetto per la natura.

    Una parcella unica.

    Ho sempre pensato che da quella particolare parcella, per la sua stessa composizione ed esposizione, sarebbe nato un grande vino e sarebbe bastato avere la saggezza e la pazienza di aspettare a lungo.

    Un vino a cui necessitano almeno cinque anni d’invecchiamento dalla vendemmia è un vino raro, al quale il tempo regala profondità e complessità di rara bellezza. Come la brezza in estate, ad ogni sorso, questo vino riporta la magia di quel soffio di aria che rinfresca e corrobora lo spirito portando con sé profumi esotici e profumi di rocce scaldate dal sole, roventi. Il vino che bevo quando ho voglia di esagerare nel godimento, fare o farmi un grande regalo, da solo o meglio ancora se in buona compagnia.

    Profilo:

    Floreale 67%
    Fruttato 54%
    Mineralità 52%
    Corpo 69%
    Persistenza 85%
    • 13° gradi centigradi
    • solo 900 bottiglie annue
    • 14% gradazione alcolica
    • Annata- 2014

    Abbinamenti gastronomici

    Ragù di coniglio

    Formaggi di media stagionatura

    Uovo col tartufo

    Approccio Olistico

    Il vignaiolo olistico vede la vigna come una piccola parte di un più ampio ecosistema dentro il quale ogni elemento vive in simbiosi ed armonia con l’altro. Per essere vignaio olistico, ho scelto Pozzol Groppo, un piccolo paese rurale sull’Appennino tortonese perché inserito in un contesto di rara incontaminazione, che mi permette di prendermi cura di tutti gli elementi che compongono l’ecosistema: non solo la flora e la fauna ma anche aria, terra e acqua, rispettando la biodiversità.

    Il vino non ha fretta

    Non nasco vignaiolo ma per scelta è diventata la mia vita. Dalla frenesia dei tempi moderni nella quale sono cresciuto e dove mi sono formato, ho imparato quanto sia fondamentale per un vignaiolo saper osservare, attendere vigilando con attenzione tutto ciò che ci circonda: la natura”

    Vigna Biologica

    Le caratteristiche del territorio rendono unica la nostra vigna biologica. Il nostro territorio presenta un terreno molto articolato, con significative variazioni sia nella composizione del suolo che nelle pendenze ed esposizioni, nonché falde acquifere sotterranee. 
Nel terreno della vigna biologica si alternano stratificazioni di argilla e calcare fossile, molto importanti per la vitalità del corpo dei vini, e con presenza di gesso e pietra arenaria che contribuiscono a conferire eleganza e longevità.

    I nostri vitigni

    Seguendo lo stesso criterio d’integrazione nell’ecosistema, la scelta più coerente e logica è stata sin da subito quella di mettere a dimora i vitigni autoctoni più affini: Barbera, Timorasso, Albarossa. Per i vitigni, non potevo trascurare il mio lato ludico e bambino, e quindi non ho resistito e ho piantato alcuni filari di Cabernet Sauvignon e Merlot, per giocare e vedere come il terroir avrebbe potuto influire su di loro.

    Vignaiolo Naturale è colui che rispetta il territorio e si adopera per esaltarne le caratteristiche.
    A tal fine, il Vignaiolo deve saper osservare, interpretare e ascoltare la natura

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