Santa Margherita di Roncà.
Il vigneto La Bustiera sorge su un terreno basaltico argilloso di origine vulcanica, con esposizione a sud, situato in collina a 380 metri sul livello del mare. La densità di impianto è di 4.000 viti per ettaro, allevate secondo il sistema della pergola vicentina aperta. Ogni pianta presenta un carico di 18 gemme, per una resa complessiva di 100 quintali per ettaro. La coltivazione prevede concimazioni scarse e il diradamento dei grappoli in eccesso.
La vendemmia si svolge nel mese di ottobre.
Il processo di vinificazione inizia con la pressatura soffice delle uve, seguita da una sedimentazione statica a bassa temperatura e inoculo sul limpido mediante lieviti selezionati. La presa di spuma viene realizzata con metodo classico, con un affinamento sui lieviti per 40 mesi in bottiglia. La fermentazione avviene in vasche di acciaio a una temperatura controllata tra 10° e 12° C, con una durata complessiva di 30 giorni. Il vino matura per 40 mesi in bottiglia prima dell'imbottigliamento, che viene effettuato in primavera dell'anno successivo alla vendemmia. La sboccatura avviene dopo 40 mesi ed è di tipo pas dosé nature.
Caratteri organolettici: si presenta con un colore giallo paglierino, accompagnato da un perlage fine e persistente.
Al naso offre eleganti profumi di glicine, ginestra, lieviti e pesca bianca.
Al palato risulta pieno, armonico e persistente, caratterizzato da una buona nota di sapidità. La sua capacità di invecchiamento si estende per 10-12 anni.
Gastronomia: eccellente come spumante da aperitivo, si rivela ottimo anche a tutto pasto. Particolarmente indicato in abbinamento a crostacei e frutti di mare
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Ecco alcuni abbinamenti inediti.
Parmigiana di melanzane bianca al profumo di limone - Le note di lievito si armonizzano con la cremosità della besciamella, mentre l'acidità del vino bilancia la ricchezza del piatto.
Carpaccio di ricciola con polvere di capperi e bergamotto - La delicatezza del pesce crudo viene esaltata dal perlage, mentre le note sapide si sposano con i capperi.
Gnocchi di patate viola con ragù bianco di coniglio - La struttura piena del vino sostiene la consistenza vellutata degli gnocchi e la complessità del ragù.
Tortelli di burrata con granella di pistacchio e bottarga - La cremosità del ripieno trova un equilibrio perfetto con la vivacità del vino, che pulisce il palato.
Baccalà mantecato con cialda di pane carasau e polvere di olive nere - L'untuosità del baccalà viene bilanciata dalla freschezza del vino, mentre le sue note sapide si sposano con quelle del piatto.
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Per quanto riguarda la cucina orientale, questo spumante fruttato e persistente si abbinerebbe bene con:
Gyoza di capesante e zenzero - La sapidità e il perlage fine dello spumante bilanciano perfettamente la dolcezza delle capesante e il piccante dello zenzero.
Okonomiyaki di frutti di mare - La frittella giapponese ricca di sapori marini trova nel vino un complemento armonico che ne esalta la complessità.
Tom Kha Gai (zuppa tailandese al latte di cocco e galanga) - Le note aromatiche del vino si sposano con la cremosità del latte di cocco e contrastano piacevolmente le note speziate.
Lobster Laksa (zuppa di noodle singaporiana) - La struttura del vino regge bene l'intensità aromatica di questa zuppa, mentre la sua freschezza bilancia il piccante.
Manzo coreano bulgogi - La marezzatura del manzo e la sua dolcezza caramellata trovano un contrappunto ideale nella mineralità e nella struttura del vino.