Pozzol Groppo (AL). Vigna: Riccardo -
Altitudine: 330-340 mt -Esposizione: est, sudest - Allevamento: Guyot - Conduzione: Biologico Olistico
Vendemmia: Manuale in cassetta con selezione dei grappoli in sovramaturazione.
Vinificazione: 30 giorni di macerazione sulle bucce, fermentazione spontanea con lieviti indigeni.
Maturazione: In vasca di acciaio per 24 mesi sulle fecce nobili.
Affinamento: 24 mesi in vasca di acciaio, 12 mesi in bottiglia.
Solo il vino e l’annata possono determinare i tempi e l’ordine di permanenza nella vasche o nei Tonneaux
Vista: Rosso scuro, rubino molto intenso che con l’invecchiamento tende al granato, brillante.
Naso: Frutta rossa, ciliegia, marasca, amarena, confettura, piccoli frutti di bosco, prugna. Leggero pepe, cuoio, caffè, liquirizia, sentori balsamici.
Bocca: Vino corposo di grande struttura, avvolgente, con lunga persistenza (in chiusura).
Abbinamenti:
PRIMI PIATTI
Agnolotti al brasato: La ricchezza del ripieno di carne brasata si sposa con la struttura del vino, mentre le note di confettura e frutti rossi bilanciano la sapidità del piatto
Tajarin al ragù di selvaggina: Le note di cuoio e pepe del vino completano perfettamente i sapori selvatici della carne, mentre la sua struttura sostiene la ricchezza del sugo
Risotto ai funghi porcini: I sentori balsamici e le note terziarie del vino (caffè, cuoio) si sposano con i sapori terrosi e intensi dei porcini
Pappardelle al cinghiale: La persistenza del vino accompagna la succulenza del ragù, mentre le note di frutti rossi contrastano piacevolmente con la selvaggina
SECONDI PIATTI
Brasato al vino rosso: La struttura importante del vino regge la ricchezza della carne brasata, mentre le note di liquirizia e caffè completano i sapori della lunga cottura
Stracotto di manzo: L'avvolgenza del vino abbraccia la morbidezza della carne, mentre i sentori balsamici puliscono il palato dalla grassezza
Filetto di manzo con riduzione di vino rosso e tartufo nero: La corposità del vino bilancia la nobiltà del taglio, mentre le note speziate creano un ponte con il tartufo
Selvaggina in umido: Le note di sottobosco e pepe del vino si sposano naturalmente con i sapori intensi della selvaggina, mentre la struttura sostiene la complessità del piatto
FORMAGGI
Castelmagno stagionato: La persistenza del vino regge la sapidità del formaggio, mentre le note fruttate creano un contrasto piacevole
Gorgonzola naturale stagionato: La struttura importante del vino bilancia la cremosità e la forza del formaggio erborinato, mentre le note balsamiche puliscono il palato
Parmigiano Reggiano 36 mesi: I sentori terziari del vino (cuoio, caffè) si sposano con la complessità aromatica del formaggio stagionato
Pecorino stagionato: La presenza di note speziate nel vino crea un ponte aromatico con la piccantezza del pecorino, mentre la struttura sostiene la sapidità
VEGANI
PRIMI PIATTI
Pappardelle di castagne ai funghi porcini e timo: Le note terziarie del vino (caffè, cuoio) esaltano i sapori terrosi dei funghi, mentre la struttura accompagna la rusticità della pasta di castagne
Risotto al radicchio e noci tostate: L'amarognolo del radicchio si sposa con le note balsamiche del vino, mentre la tostatura delle noci richiama la sua complessità aromatica
SECONDI PIATTI
Seitan al vino rosso con riduzione di mirto e bacche di ginepro: La struttura proteica del seitan sostiene la corposità del vino, mentre le bacche creano un ponte aromatico con i frutti rossi
Portobello alla griglia farcito con crema di castagne e tartufo: La carnosità del fungo e la cremosità delle castagne bilanciano la struttura del vino, mentre il tartufo dialoga con le sue note speziate
PIATTI UNICI
Wellington di barbabietola e funghi: Il colore rubino intenso del vino si specchia nella barbabietola, mentre la sua struttura sostiene la complessità della preparazione
Lasagna di carciofi e ragù di lenticchie al rosmarino: La persistenza del vino accompagna la stratificazione dei sapori, mentre le note speziate completano le erbe aromatiche
FORMAGGI VEGANI
Formaggio stagionato di anacardi al pepe nero: Le note pepate del vino si sposano con la speziatura, mentre la sua struttura bilancia la cremosità degli anacardi
LA CHICCA FINALE:
Il segreto per un abbinamento perfetto con questo vino in versione vegana è utilizzare la tecnica dell'umami vegetale: aggiungere ai piatti un pizzico di lievito alimentare disidratato o qualche goccia di salsa di soia invecchiata. Questi ingredienti creano quella sensazione di "quinta essenza" che normalmente si trova nelle proteine animali, permettendo al vino di esprimersi al meglio anche con piatti vegetali. In particolare, provate ad aggiungere un cucchiaino di lievito alimentare nella panatura dei funghi portobello: creerete un'esplosione di sapori che danzerà perfettamente con le note di sottobosco del vino.
L' azienda si distingue per un approccio olistico alla produzione dei propri vini, che si fonda su una visione integrata e rispettosa della natura.
Ecco come seguo i principali concetti olistici che guidano la mia attività con I Carpini:
Rispetto per la biodiversità: Mi impegno a promuovere un equilibrio naturale nel vigneto, preservando flora e fauna locali per garantire la sostenibilità dell’ecosistema.
Viticoltura biologica: Utilizzo solo metodi di coltivazione biologici, evitando pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici, per proteggere la salute del suolo e delle piante.
Approccio ciclico: Seguo i ritmi naturali delle stagioni e i cicli lunari per le attività di potatura, raccolta e vinificazione, rispettando la natura.
Valorizzazione del territorio: Riconosco il "terroir" come elemento essenziale, rispettando le caratteristiche uniche del terreno e del microclima locale per esprimere al meglio i vini.
Gestione olistica del vigneto: Ogni mio intervento è volto a migliorare l’armonia complessiva della vigna, prestando attenzione alla crescita delle piante e al bilanciamento naturale del vigneto.
Interventi minimi in cantina: In cantina riduco al minimo gli interventi, per permettere al vino di esprimere appieno le caratteristiche naturali dell’uva e del territorio.
Energia sostenibile: Utilizzo energie rinnovabili e tecniche a basso impatto energetico per limitare la mia impronta ecologica.
Fermentazioni spontanee: Preferisco usare lieviti indigeni, senza aggiungere lieviti selezionati, per rispettare l’identità autentica del vino e la sua naturale evoluzione.
Uso consapevole dell’acqua: Gestisco con attenzione le risorse idriche, implementando tecniche che riducano lo spreco e conservino questa risorsa vitale.
Equilibrio tra uomo e natura: Lavoro costantemente per mantenere un equilibrio armonioso tra me, le piante e l’ambiente, riconoscendo l’interdipendenza di tutti gli elementi.
Questo approccio olistico, che abbraccia tanto la coltivazione quanto la trasformazione e gestione, è al centro della mia filosofia con I Carpini, con l’obiettivo di produrre vini che siano espressione autentica della terra e del rispetto per la natura.