Fine del mondo 2020 COLLI TORTONESI - DOC BARBERA RISERVA

    L'ultima volta che questo prodotto è stato aggiunto al carrello: 27/02/2024

    Fine del mondo 2020 COLLI TORTONESI - DOC BARBERA RISERVA

    “Otteniamo questo vino solo in particolari annate, raccogliendo a mano le migliori uve provenienti dalle vigne più antiche, che danno vita al vino che ci fa affermare ad ogni sorso: <<...è la fine del mondo!>>.
    Questo è un vino che ha trasceso le nostre migliori aspettative di vignaioli e ci commuove sorprendendoci nel profondo dell’animo ogni volta.
                                                                                                                                                                                                      (Paolo Carlo Ghislandi)

     

    L'ultima volta che questo prodotto è stato aggiunto al carrello: 27/02/2024

    Recensioni (0)
    BONIFICO disponibile per
    acquisto da un solo venditore
    CARTE DI CREDITO e Bancomat
    anche per acquisti multi-venditore

    Scheda tecnica

    L'ultima volta che questo prodotto è stato aggiunto al carrello: 27/02/2024

    Filosofia
    Biologico

    Descrizione

    Barbera 100% Riserva

    Pozzol Groppo (AL). Vigna: Riccardo - 

    Altitudine: 330-340 mt -Esposizione: est, sudest - Allevamento: Guyot - Conduzione: Biologico Olistico

    Vendemmia: Manuale in cassetta con selezione dei grappoli in  sovramaturazione.

    Vinificazione: 30 giorni di macerazione sulle bucce, fermentazione spontanea con lieviti indigeni.

    Maturazione: In vasca di acciaio per 24 mesi sulle fecce nobili.

    Affinamento: 24 mesi in vasca di acciaio, 12 mesi in bottiglia.

    Solo il vino e l’annata possono determinare i tempi e l’ordine di permanenza nella vasche o nei Tonneaux

    Vista: Rosso scuro, rubino molto intenso che con l’invecchiamento tende al granato, brillante.
    Naso: Frutta rossa, ciliegia, marasca, amarena, confettura, piccoli frutti di bosco, prugna. Leggero pepe, cuoio, caffè, liquirizia, sentori balsamici.
    Bocca: Vino corposo di grande struttura, avvolgente, con lunga persistenza (in chiusura).
    Abbinamenti: 

    PRIMI PIATTI

    Agnolotti al brasato: La ricchezza del ripieno di carne brasata si sposa con la struttura del vino, mentre le note di confettura e frutti rossi bilanciano la sapidità del piatto

    Tajarin al ragù di selvaggina: Le note di cuoio e pepe del vino completano perfettamente i sapori selvatici della carne, mentre la sua struttura sostiene la ricchezza del sugo

    Risotto ai funghi porcini: I sentori balsamici e le note terziarie del vino (caffè, cuoio) si sposano con i sapori terrosi e intensi dei porcini

    Pappardelle al cinghiale: La persistenza del vino accompagna la succulenza del ragù, mentre le note di frutti rossi contrastano piacevolmente con la selvaggina

    SECONDI PIATTI

    Brasato al vino rosso: La struttura importante del vino regge la ricchezza della carne brasata, mentre le note di liquirizia e caffè completano i sapori della lunga cottura

    Stracotto di manzo: L'avvolgenza del vino abbraccia la morbidezza della carne, mentre i sentori balsamici puliscono il palato dalla grassezza

    Filetto di manzo con riduzione di vino rosso e tartufo nero: La corposità del vino bilancia la nobiltà del taglio, mentre le note speziate creano un ponte con il tartufo

    Selvaggina in umido: Le note di sottobosco e pepe del vino si sposano naturalmente con i sapori intensi della selvaggina, mentre la struttura sostiene la complessità del piatto

    FORMAGGI

    Castelmagno stagionato: La persistenza del vino regge la sapidità del formaggio, mentre le note fruttate creano un contrasto piacevole

    Gorgonzola naturale stagionato: La struttura importante del vino bilancia la cremosità e la forza del formaggio erborinato, mentre le note balsamiche puliscono il palato

    Parmigiano Reggiano 36 mesi: I sentori terziari del vino (cuoio, caffè) si sposano con la complessità aromatica del formaggio stagionato

    Pecorino stagionato: La presenza di note speziate nel vino crea un ponte aromatico con la piccantezza del pecorino, mentre la struttura sostiene la sapidità

    VEGANI

    PRIMI PIATTI

    Pappardelle di castagne ai funghi porcini e timo: Le note terziarie del vino (caffè, cuoio) esaltano i sapori terrosi dei funghi, mentre la struttura accompagna la rusticità della pasta di castagne

    Risotto al radicchio e noci tostate: L'amarognolo del radicchio si sposa con le note balsamiche del vino, mentre la tostatura delle noci richiama la sua complessità aromatica

    SECONDI PIATTI

    Seitan al vino rosso con riduzione di mirto e bacche di ginepro: La struttura proteica del seitan sostiene la corposità del vino, mentre le bacche creano un ponte aromatico con i frutti rossi

    Portobello alla griglia farcito con crema di castagne e tartufo: La carnosità del fungo e la cremosità delle castagne bilanciano la struttura del vino, mentre il tartufo dialoga con le sue note speziate

    PIATTI UNICI

    Wellington di barbabietola e funghi: Il colore rubino intenso del vino si specchia nella barbabietola, mentre la sua struttura sostiene la complessità della preparazione

    Lasagna di carciofi e ragù di lenticchie al rosmarino: La persistenza del vino accompagna la stratificazione dei sapori, mentre le note speziate completano le erbe aromatiche

    FORMAGGI VEGANI

    Formaggio stagionato di anacardi al pepe nero: Le note pepate del vino si sposano con la speziatura, mentre la sua struttura bilancia la cremosità degli anacardi

    LA CHICCA FINALE:

    Il segreto per un abbinamento perfetto con questo vino in versione vegana è utilizzare la tecnica dell'umami vegetale: aggiungere ai piatti un pizzico di lievito alimentare disidratato o qualche goccia di salsa di soia invecchiata. Questi ingredienti creano quella sensazione di "quinta essenza" che normalmente si trova nelle proteine animali, permettendo al vino di esprimersi al meglio anche con piatti vegetali. In particolare, provate ad aggiungere un cucchiaino di lievito alimentare nella panatura dei funghi portobello: creerete un'esplosione di sapori che danzerà perfettamente con le note di sottobosco del vino.

    L' azienda si distingue per un approccio olistico alla produzione dei propri vini, che si fonda su una visione integrata e rispettosa della natura. 

    Ecco come seguo i principali concetti olistici che guidano la mia attività con I Carpini:

    1. Rispetto per la biodiversità: Mi impegno a promuovere un equilibrio naturale nel vigneto, preservando flora e fauna locali per garantire la sostenibilità dell’ecosistema.

    2. Viticoltura biologica: Utilizzo solo metodi di coltivazione biologici, evitando pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici, per proteggere la salute del suolo e delle piante.

    3. Approccio ciclico: Seguo i ritmi naturali delle stagioni e i cicli lunari per le attività di potatura, raccolta e vinificazione, rispettando la natura.

    4. Valorizzazione del territorio: Riconosco il "terroir" come elemento essenziale, rispettando le caratteristiche uniche del terreno e del microclima locale per esprimere al meglio i vini.

    5. Gestione olistica del vigneto: Ogni mio intervento è volto a migliorare l’armonia complessiva della vigna, prestando attenzione alla crescita delle piante e al bilanciamento naturale del vigneto.

    6. Interventi minimi in cantina: In cantina riduco al minimo gli interventi, per permettere al vino di esprimere appieno le caratteristiche naturali dell’uva e del territorio.

    7. Energia sostenibile: Utilizzo energie rinnovabili e tecniche a basso impatto energetico per limitare la mia impronta ecologica.

    8. Fermentazioni spontanee: Preferisco usare lieviti indigeni, senza aggiungere lieviti selezionati, per rispettare l’identità autentica del vino e la sua naturale evoluzione.

    9. Uso consapevole dell’acqua: Gestisco con attenzione le risorse idriche, implementando tecniche che riducano lo spreco e conservino questa risorsa vitale.

    10. Equilibrio tra uomo e natura: Lavoro costantemente per mantenere un equilibrio armonioso tra me, le piante e l’ambiente, riconoscendo l’interdipendenza di tutti gli elementi.

    Questo approccio olistico, che abbraccia tanto la coltivazione quanto la trasformazione e gestione, è al centro della mia filosofia con I Carpini, con l’obiettivo di produrre vini che siano espressione autentica della terra e del rispetto per la natura.

    Profilo:

    Floreale 81%
    Fruttato 60%
    Mineralità 60%
    Corpo 85%
    Persistenza 90%
    • 18° gradi centigradi
    • solo 1200 bottiglie annue
    • 15,5% gradazione alcolica
    • Annata 2011

    Abbinamenti gastronomici

    Cioccolato

    Fritto misto piemontese

    Cinghiale

    Approccio Olistico

    Il vignaiolo olistico vede la vigna come una piccola parte di un più ampio ecosistema dentro il quale ogni elemento vive in simbiosi ed armonia con l’altro. Per essere vignaio olistico, ho scelto Pozzol Groppo, un piccolo paese rurale sull’Appennino tortonese perché inserito in un contesto di rara incontaminazione, che mi permette di prendermi cura di tutti gli elementi che compongono l’ecosistema: non solo la flora e la fauna ma anche aria, terra e acqua, rispettando la biodiversità.

    Il vino non ha fretta

    Non nasco vignaiolo ma per scelta è diventata la mia vita. Dalla frenesia dei tempi moderni nella quale sono cresciuto e dove mi sono formato, ho imparato quanto sia fondamentale per un vignaiolo saper osservare, attendere vigilando con attenzione tutto ciò che ci circonda: la natura”

    Vigna Biologica

    Le caratteristiche del territorio rendono unica la nostra vigna biologica. Il nostro territorio presenta un terreno molto articolato, con significative variazioni sia nella composizione del suolo che nelle pendenze ed esposizioni, nonché falde acquifere sotterranee. 
Nel terreno della vigna biologica si alternano stratificazioni di argilla e calcare fossile, molto importanti per la vitalità del corpo dei vini, e con presenza di gesso e pietra arenaria che contribuiscono a conferire eleganza e longevità.

    I nostri vitigni

    Seguendo lo stesso criterio d’integrazione nell’ecosistema, la scelta più coerente e logica è stata sin da subito quella di mettere a dimora i vitigni autoctoni più affini: Barbera, Timorasso, Albarossa. Per i vitigni, non potevo trascurare il mio lato ludico e bambino, e quindi non ho resistito e ho piantato alcuni filari di Cabernet Sauvignon e Merlot, per giocare e vedere come il terroir avrebbe potuto influire su di loro.

    Vignaiolo Naturale è colui che rispetta il territorio e si adopera per esaltarne le caratteristiche.
    A tal fine, il Vignaiolo deve saper osservare, interpretare e ascoltare la natura

    Recensioni

    Nessuna recensione dei clienti per il momento.

    Scrivi la tua recensione
    Fine del mondo 2020 COLLI TORTONESI - DOC BARBERA RISERVA

    Altri prodotti della stessa azienda:

    I clienti che hanno comprato questo prodotto hanno anche comprato:

    16 altri prodotti della stessa categoria: